di Lorenzo Comolli e Daniele Cipollina - Gruppo B Editore |
Introduzione La magia si compie quando, alzati per la prima volta gli occhi al cielo, il nostro sguardo è attratto da una miriade di punti luminosi che il primo modesto telescopio rivela in tutto il loro splendore. Nonostante le limitate prestazioni dello strumento, osservando quelle schegge di luce sembra davvero di aver toccato il cielo con un dito. Se poi con il tempo l’interesse resta e la curiosità cresce si decide di catturare la luce di quei punti luminosi passando dall’osservazione alla fotografia, con l’intento di fissare sul sensore la delicata struttura di una nebulosa o il debolissimo bagliore di lontani ammassi di galassie. Finalmente l’oggetto solo osservato, o al più disegnato, si dovrebbe mostrare in tutto il suo splendore, rivelando anche delicate sfumature di colore. Così crede, almeno, colui che per la prima volta si accinge a scattare una fotografia astronomica. Troppo tardi ci si accorge che i problemi sono appena cominciati: errori nello stazionamento polare, messa a fuoco imprecisa, eccessivo inquinamento luminoso, guida fotografica errabonda. Sembra che tutto cospiri a complicare le notti serene: se era una guerra l’osservazione visuale, è ugualmente una guerra l’astrofotografia. Cambiano solo gli strumenti con cui la si combatte. Eppure non ci si arrende mai; ci si informa, si continua, si insiste fino a che i primi risultati non arrivano. E da quel momento in poi la strada è quasi tutta in discesa… Vivendo nell’era dei telescopi spaziali, talvolta gli astrofotografi amatoriali si chiedono se abbia ancora senso riprendere il cielo coi propri mezzi modesti. Infatti le immagini che si possono realizzare non si avvicinano nemmeno lontanamente alla finezza di dettagli e alla profondità che solo i migliori telescopi professionali possono fornire. Ma ciononostante migliaia di appassionati in tutto il mondo un senso lo hanno trovato: il senso di appagamento che un’immagine realizzata con le proprie mani può dare, mai arriverà da una foto scaricata da Internet. A spingerci c’è la soddisfazione nell’aver prodotto un risultato, bello o brutto che sia, avendo superato un’infinità di problemi, dopo aver lottato contro le nuvole e l’inquinamento luminoso. Tuttavia la vera sfida non è tanto il catturare l’immagine: capacità tecnica e tecnologia ce ne offrono la possibilità. La partita si gioca nel cercare di rendere nell’immagine la maggior quantità di dettagli. Se quindi realizzare fotografie tecnicamente buone non è più difficile, è invece complicato elaborarle al calcolatore al fine di ottenere un capolavoro. Ed è qui che la maggior parte degli astrofili purtroppo ha problemi e si ferma. Questo libro vuole certamente fornire le basi per catturare astrofotografie tecnicamente perfette. Ma non solo, perché la valorizzazione di queste riprese va fatta con pazienti ore di elaborazione al calcolatore, e qui verranno illustrate le tecniche principali. Quando ci si dedica all’astrofotografia, è facile addentrarsi nei meandri tecnici e si rischia di perdere di vista il fine ultimo per cui si fanno tutti questi sforzi: la passione per l’astronomia e il cielo stellato. È proprio per questo motivo che si è voluto realizzare un libro che speriamo possa servire a “formare” astrofili completi, in grado di apprezzare il cielo in ogni sua forma. Foto di copertina: la nebulosa Nord America e Pellicano, NGC 7000 e IC 5070, nel Cigno. Composizione di riprese in H-alfa e RGB per un totale di più di 30 ore di posa. Telescopi: Camera Schmidt Zen 30 cm f/2 con ccd e filtro H-alfa, Megrez 72 APO con riduttore/correttore 0,8x, filtro IDAS LPS e Canon 400D. (L. Comolli e D. Cipollina) |
Lorenzo
Comolli
è
appassionato
di
astronomia
e
astrofotografia.
Risiede
a
Tradate
(VA), tranne nei fine settimana di Luna nuova quando invece
è possibile trovarlo in cima alle montagne col proprio
telescopio. Ha una pagina personale su http://astrosurf.com/comolli/
. Foto: Passo Maniva (BS), 30 ottobre 2005 (in attesa di osservare il profondo cielo) |
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Daniele
Cipollina
è
ottico,
fotografo
professionista
e
appassionato
di
astrofotografia.
Risiede
ad Arquata Scrivia (AL) da dove realizza
immagini del cielo tramite l'impiego di opportuni filtri contro
l'inquinamento luminoso e un'adeguata tecnica di elaborazione a
computer. Da decenni collabora con riviste del settore in merito ad
argomenti di tecnica astrofotografica. Le sue riprese si trovano sul
sito del Gruppo Arquatese Astrofili: http://www.gast.al.it/ . Foto: Cherepanovo (Siberia), 11 agosto 2008 (in attesa di osservare l'eclisse totale di Sole) |
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