Le prime immagini CCD riprese con l'ST4
di Lorenzo Comolli

Nonostante l'ST4 non sia proprio l'ultimo CCD uscito sul mercato, e nonostante l'avessi acquistato per inseguire le mie lunghe pose fotografiche, ho voluto provare comunque le sue capacità di ripresa di immagini. Il sensore è molto piccolo, circa 3mm di lato, i pixel molto pochi (192x165) e rettangolari, la dinamica di soli 8 bit.

Tutte le immagini sono state ottenute da Tradate (VA) a 300m di quota, in centro città.

La prima sera
Venerdì 12 marzo 1999 c'era un cielo davvero penoso, la foschia impediva di vedere persino la Polare, se non sforzando la vista. Ma la voglia di provare era tanta e ho ripreso qualche immagine. Le elaborazioni sono state svolte con diversi programmi, prima CCDUTIL (in dotazione all'ST4), poi QMips 1.7 e infine PhotoShop 4.

L'ottica utilizzata con l'ST4 è stato un rifrattore acromatico da 80mm f/5 (focale 400mm), principalmente perchè ha un campo non troppo piccolo e quindi mi permette pose di media lunghezza senza inseguimento (lo strumento era montato in parallelo al Meade Schmidt-Cassegrain da 20cm). Tutte le immagini sono con il Nord in basso, ovvero ruotate di 180°.
 
La prima prova è stata effettuata su alcune stelle luminose, semplicemente perchè è molto più facile trovarle! La scelta è caduta su Mizar e la vicina Alcor. La posa di 60 secondi mostra un leggero mosso, è una posa singola corretta con il solo dark frame. L'immagine (come tutte le seguenti) è stata corretta per la distorsione indotta dai pixel rettangolari e infine raddoppiata di dimensioni.
La seconda immagine che ho ripreso è un oggetto di Messier, M67 nel Cancro. Questa immagine è l'unica di 4 che non sia venuta mossa. Posa di 120 secondi. Il difetto principale è la scarsa magnitudine limite, oltre a un conseguente rumore di fondo per cercare di massimizzare le informazioni contenute. 
Ultimo oggetto della serata è stato M106, una galassia spirale nei Cani da Caccia. Questa volta la montatura mi ha permesso di effettuare 4 pose da 120 secondi, successivamente sommate per ricavare un maggior rapporto segnale/rumore. Ogni immagine è corretta con il dark frame. Da notare che l'impresa era particolarmente disperata: considerando il range dinamico di 256 livelli di grigio, la differenza tra il fondo del cielo e le parti più luminose della galassia era di soli 4 (quattro) livelli!!! Per fortuna che esistono software che permettono di fare miracoli...
In questa immagine è stata raggiunta la magnitudina 14.

Il secondo giorno
Domenica 14 marzo 1999 ho provato ad utilizzare l'ST4 sul Sole. Ho usato il telescopio principale, ridotto a f/6,3. Il primo grosso problema è stato ridurre la luminosità in modo tale che la posa fosse abbastanza lunga da evitare lo sgradevole effetto dovuto all'assenza di otturatore meccanico: l'immagine, mentre viene letta alla fine della posa, continua a ricevere luce dal Sole, creando quindi nel frame una zona scura in alto e chiara in basso. Per ridurre la luminosità ho dovuto utilizzare tutti i mezzi filtranti a mia disposizione! Filtro solare a tutta apertura, filtro polarizzatore variabile autocostruito tutto chiuso (con trasmissione minima stimata di meno dell' 1%), filtro lunare ND (trasmissione ~20%), diaframma eccentrico da soli 3 cm di diametro. Con tutti questi filtri sono riuscito ad ottenere pose accettabili con tempi da 1 secondo.

Ma il difficile doveva ancora venire! A causa delle molte superfici ottiche interposte, la polvere risultava molto più evidente delle macchie solari!!! Stavo già per mollare tutto, quando ho pensato di riprendere dei flat field su una parte di Sole sgombra da macchie solari (il difficile era riuscire a capire che delle 30 macchie visibili nessuna era una macchia solare!!). Ho ripreso 8 flat field che poi ho sommato. Ogni immagine è stata divisa con la somma dei flat field.
 
 
Ecco cosa si poteva osservare durante la ripresa delle macchie (solari e non). Sul video del portatile l'immagine risultava ancora più brutta, tale per cui stavo per mollare tutto. Le macchie solari sono quelle che non sono circondate dall'alone bianco, o almeno alcune...
Posa singola da 1 secondo.
E questo è il risultato finale della somma di 4 immagini da 1 secondo trattate con il flat field. Il risultato è complessivamente buono, ottimo considerando l'immagine di partenza! Il bel gruppo di macchie era impressionante se visto all'oculare, segno che il Sole si è ormai completamente svegliato e sta dando uno spettacolo meraviglioso.

Queste sono le mie primissime immagini CCD, non posso che essere contento dei risultati, soprattutto considerando tutti i limiti dell'ST4 e del telescopio utilizzato. Per ogni commento o critica, scrivimi: comolli@libero.it


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